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Category Archives: PSICOLOGO ACERRA

Training autogeno e musica rilassante contro l’ansia, stress, attacchi di panico. Studio di psicologia e psicoterapia – Psicologo Acerra, Caivano, Casalnuovo, Marigliano, Pomigliano, Mariglianella, Frattamaggiore, Maddaloni, Cancello, Crispano, Orta di Atella


Con il Training Autogeno si può raggiungere una maggiore armonia interiore. Il training autogeno si fa con Android. E’ da oggi disponibile un’applicazione che, attraverso una voce registrata ed una musica rilassante, guida l’utente in una sessione di training autogeto e, precisamente, nell’esercizio della “pesantezza”. Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che consente di realizzare spontanee modificazioni psico-fisiche inducendo alla calma e ad una maggiore capacità di autodistensione.Permette una pausa profilattica ed un rapido recupero di energie. Il T.A. influenza positivamente varie funzioni dipendenti dal sistema nervoso vegetativo quali la respirazione, la circolazione del sangue, il metabolismo. Permette di attenuare lo stress, l’ansia e somatizzazioni.Occorre sottolineare che ci si riferisce alla tecnica adottata dal suo fondatore il Dr. Johannes Heinrich Schultz che la elaborò e la introdusse circa 100 anni fa in Europa. L’obiettivo di Schultz era quello di rendere il paziente autore del proprio cambiamento e del proprio benessere. Con il termine autogeno infatti si mette in risalto l’importanza e la capacità per il praticante di provocare autonomamente (dopo un breve allenamento o training) le modificazioni psichiche e somatiche necessarie alle proprie esigenze personali. Per mezzo del Training Autogeno si può raggiungere così una maggiore armonia interiore Read more…


I sintomi La caratteristica essenziale della ipocondria è la preoccupazione legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di avere, una grave malattia, basata sulla errata interpretazione di uno o più segni o sintomi fisici. Perché si possa parlare di ipocondria, ovviamente, una valutazione medica completa deve avere escluso qualunque condizione medica generale che possa spiegare pienamente i suoi segni o sintomi fisici (per quanto possa talora essere presente una condizione medica generale concomitante). L’aspetto principale dell’ipocondria è che la paura o la convinzione ingiustificate di avere una malattia persistono nonostante le rassicurazioni mediche. I sintomi della ipocondria sono riconducibili a preoccupazioni nei confronti di: funzioni corporee (per es. il battito cardiaco, la traspirazione o la peristalsi); alterazioni fisiche di lieve entità (per es. una piccola ferita o un occasionale raffreddore); oppure sensazioni fisiche vaghe o ambigue (per es. “cuore affaticato”, “vene doloranti”). La persona attribuisce questi sintomi o segni alla malattia sospettata ed è molto preoccupata per il loro significato e per la loro causa. Le preoccupazioni possono riguardare numerosi apparati, in momenti diversi o simultaneamente. In alternativa ci può essere preoccupazione per un organo specifico o per una singola malattia (per es. la paura di avere una malattia Read more…


Come capire se si soffre di depressione Può capitare a tutti, qualche volta, di essere un po’ depressi, ma ciò non significa che tutti necessitano di un trattamento. Come si fa a capire se abbiamo bisogno o meno di un aiuto terapeutico? Non è patologico avere delle leggere fluttuazioni dell’umore. La tristezza, se non è troppo intensa, può anche essere utile alla persona: porsi domande sul perché siamo tristi, ad esempio, può condurci a capire se abbiamo bisogno di qualcosa e può spingerci a trovare delle soluzioni ai nostri problemi. La depressione necessita di un intervento clinico quando i suoi sintomi sono molto intensi, provocano una forte sofferenza e durano da molto tempo (più di 6 mesi). Nella depressione “clinica”, inoltre, sono presenti autocritica, sensi di colpa, disperazione, mancanza di speranza verso il futuro, pessimismo eccessivo e pensieri di morte. La depressione vera e propria rappresenta, quindi, qualcosa di molto più intenso e duraturo rispetto al semplice sentirsi “un po’ giù di tono”. Per sapere se una persona è “clinicamente” depressa, inoltre, bisogna prendere in considerazione i motivi e le cause della sua depressione. Sentirsi molto tristi e privi di energia, avere sentimenti di vuoto, sentire di aver perso ogni Read more…


L’Università di Pisa ha condotto uno studio sul disturbo post traumatico da stress (PTSD) su soggetti coinvolti nel terremoto dell’Aquila del 2009. L’equipe di Liliana Dell’Osso, professore ordinario di psichiatra all’Università di Pisa, si è basata sui recenti studi presenti in letteratura sui quadri psicopatologici nelle vittime di eventi traumatici, tra cui l’attacco terroristico alle Torri gemelle di New York. I ricercatori dell’Università di Pisa hanno infatti collaborato con esperti americani, tra cui M.K. Shear della Columbia University di New York che ha partecipato a studi analoghi sulla popolazione newyorkese dopo l’11 settembre. «Il questionario TALS-SR (Trauma and Loss Spectrum-Self Report) che abbiamo somministrato all’Aquila – ha spiegato Dell’Osso – è derivato da studi sull’insorgenza di quadri clinici parziali o sottosoglia di PTSD nella popolazione generale colpita da eventi traumatici sia naturali (quali terremoti, tsunami, etc) o causati dall’uomo (guerre, incidenti, etc.). Tra questi studi di rilievo sono quelli derivati dalle vittime della tragedia dell’11 settembre. Sono proprio queste analisi che hanno fornito le basi per lo sviluppo del nostro modello di indagine». Un primo dato emerso nello studio su l’Aquila, cioè la maggiore incidenza di PTSD nelle donne, trova conferma in letteratura medica. «Dalle nostre rilevazioni emerge che le Read more…


Il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) può rappresentare una malattia estremamente invalidante. Spesso associata ai reduci di guerra, il DPTS può manifestarsi in chiunque abbia sperimentato un evento terrificante per il quale sia avvenuto, o abbia rischiato di accadere, un grave trauma fisico o mentale. Eventi traumatici che possono innescare il DPTS sono aggressioni personali violente, disastri naturali o causati dagli uomini, incidenti o scontri militari. Anche persone che sono state testimoni di un incidente aereo o che sono sopravvissute ad un crimine in cui si è rischiata la vita hanno sviluppato questa malattia. I militari che hanno combattuto in Vietnam e nella Guerra del Golfo, i superstiti e le squadre di soccorso coinvolti in un dopo-disastro, i superstiti di incidenti, stupri, abusi fisici, sessuali e altri crimini, i rifugiati che fuggono dalla violenza dei loro paesi, e le persone che assistono ad eventi traumatici sono tra quelle a rischio di DPTS. Anche le famiglie delle vittime possono sviluppare il disturbo. Fortunatamente, sono state messe a punto terapie efficaci per aiutare le persone colpite da DPTS. Gli individui affetti da DPTS rivivono in modo ripetitivo la situazione che li ha traumatizzati, sotto forma di flashback, incubi, ricordi o pensieri spaventosi, Read more…


La depressione post-partum (dal latino “dopo il parto”) è una particolare forma di disturbo nervoso che colpisce alcune donne a partire dal 3° o 4° giorno seguente la gravidanza e che può avere una durata di diversi giorni, manifestandosi in qualche caso come depressione vera e propria, accompagnata da forme di psicosi. Oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifestano sintomi leggeri di depressione, in una forma che il pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott ha denominato “baby blues”, con riferimento allo stato di malinconia (“blues”) che caratterizza il fenomeno. Si tratta quindi di una reazione piuttosto comune i cui sintomi includono delle crisi di pianto senza motivi apparenti, irritabilità, inquietudine e ansietà che tendono generalmente a scomparire nel giro di pochi giorni. Ben più gravi e duraturi sono i sintomi della “depressione post-partum” che possono perdurare anche per un intero anno e che comprendono: indolenza; affaticamento; esauriment; disperazione; inappetenza; insonnia o sonno eccessivo; confusione; pianto inconsulto; disinteresse per il bambino; paura di far male al bambino o a se stessa; improvvisi cambiamenti di umore. La scienza medica non ha fornito ancora delle spiegazioni definitive riguardo alle cause del fenomeno, anche se alcuni studi imputano l’apparizione della “depressione post-partum” a cambiamenti ormonali nella donna, più in particolare Read more…


L’anoressia nervosa è una condizione caratterizzata dagli aspetti descritti. Distorsione dell’immagine corporea e paura patologica di ingrassare. La persona si sente grassa anche se è obiettivamente sottopeso, oppure percepisce come “troppo grasse” alcune parti del proprio corpo (in genere l’addome, le cosce, i glutei). Per dimagrire osserva digiuni prolungati, cerca di sbarazzarsi del cibo ingerito (attraverso il vomito e/o l’uso improprio di lassativi, enteroclismi o diuretici), o intraprende un’attività fisica eccessiva. Il risultato è un calo del peso corporeo al di sotto del livello minimo considerato normale per l’età e la statura. Eccessiva influenza del peso e della forma corporea sui livelli di autostima. L’immagine distorta e negativa del proprio corpo influenza negativamente i livelli di autostima, per cui la persona prova sentimenti di incapacità e inadeguatezza, compensati solo in parte dalle sensazioni positive derivanti dall’attuazione di un rigido controllo della propria fame. Tali sentimenti possono spingere il soggetto ad un progressivo isolamento sociale, favorito anche dalla necessità di nascondere le abitudini alimentari incongrue. Alterazioni organiche secondarie alla denutrizione. La perdita di peso è spesso accompagnata da problemi fisici, derivanti dall’inadeguata nutrizione. Il segno più caratteristico è la scomparsa delle mestruazioni (o il ritardo della loro comparsa, nel caso di Read more…


Il vaginismo è una reazione condizionata che probabilmente risulta dall’associazione di dolore e paura ai tentativi di penetrazione vaginale o anche alla sola fantasia di penetrazione. Lo stimolo negativo originario può essere stato dolore fisico o angoscia psicologica. La condizione dolorosa può in certi casi essere ancora attuale, ma in altri casi essa non è riscontrabile. Anatomicamente i genitali della donna vaginismica sono normali. Tuttavia, quando si tenta la penetrazione, l’accesso vaginale si serra talmente che l’atto sessuale è impossibile e persino gli esami vaginali devono essere spesso effettuati sotto anestesia. Questa condizione è dovuta ad uno spasmo involontario dei muscoli che circondano l’accesso vaginale, che si verifica ogni volta che si cerca di introdurre un oggetto nella vagina. In alcune donne, perfino l’idea di introdurre qualcosa in vagina può causare spasmo muscolare. La contrazione può variare da una forma lieve, che induce una certa tensione e disagio, fino a forme gravi, che impediscono la penetrazione. Oltre allo spasmo primario dell’accesso vaginale, le pazienti affette da vaginismo manifestano solitamente anche fobia del coito e della penetrazione vaginale. Questa riluttanza fobica rende i tentativi di coito frustranti e dolorosi. Spesso la fobia della penetrazione è una reazione secondaria al vaginismo primario, Read more…


Il disturbo di Tourette, o Sindrome di Tourette come viene più spesso chiamato, è un disturbo neurologico. Le caratteristiche della Sindrome di Tourette sono la presenza di vari tic improvvisi, veloci, ripetitivi, non ritmici, stereotipati, parole o movimenti senza uno scopo. Quali sono i sintomi della Sindrome di Tourette? La presenza sia di ripetizione di suoni che di tic motori si manifesta a volte durante la patologia e non necessariamente contemporaneamente. Il manifestarsi svariate volte durante l’arco della giornata quasi tutti i giorni o a tratti durante periodi per più di un anno Evidente difficoltà o fatica nel mantenimento delle relazioni sociali, nel lavoro, o altre importanti aree di azione Manifestarsi prima del compimento dei 18 anni I sintomi possono scomparire per settimane o mesi per volta e subire degli alti e bassi. Quali sono i principali tic che caratterizzano la Sindrome di Tourette? Di norma tic del viso, come un rapido sbattere delle palpebre o movimenti della bocca, possono essere considerati da un genitore un primo sintomo che la sindrome ha colpito il figlio. Rumori involontari, come lo schiarirsi della gola o il soffiare il naso, o tic alle gambe possono essere dei segnali in altri giovani. Vi sono Read more…


  La caratteristica fondamentale del disturbo maschile dell’erezione (impotenza, detto anche disfunzione erettile) è una persistente o occasionale incapacità di raggiungere o mantenere l’erezione per un tempo sufficiente al rapporto sessuale. Perché si possa parlare di impotenza, l’anomalia deve causare notevole disagio o difficoltà interpersonali e non deve essere attribuibile esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (farmaci inclusi) o di problemi medici generali. Ci sono diversi tipi di disfunzione dell’erezione (impotenza). Alcuni soggetti manifestano l’incapacità di avere l’erezione fin dall’inizio dell’esperienza sessuale. Altri hanno un’adeguata erezione e poi perdono la tumescenza tentando la penetrazione. Altri ancora hanno un’erezione sufficientemente valida per la penetrazione, ma perdono la tumescenza prima o durante le successive spinte. Alcuni uomini possono riuscire ad avere l’erezione solo durante la masturbazione o al risveglio. Anche le erezioni masturbatorie possono venire meno, ma ciò è raro. Le difficoltà di erezione dell’impotenza sono spesso associate ad ansia sessuale, timore di fallimento, preoccupazioni sulla prestazione sessuale e ad una ridotta sensazione soggettiva di eccitazione sessuale e di piacere. I problemi di impotenza possono compromettere le relazioni coniugali o sessuali in atto e possono essere la causa di matrimoni non consumati e di sterilità. I disturbi dell’erezione sono molto Read more…


Gli attacchi di panico sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente. Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore. Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante. Il singolo episodio, quindi, sfocia facilmente in un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro. La persona si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia“, ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato. Diventa così pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via. L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente ed il paziente diviene schiavo del suo Read more…


La psicoterapia cognitivo-comportamentale (PCC) costituisce il trattamento psicoterapeutico di elezione per bambini, adolescenti e adulti con DOC. Aiuta i pazienti ad internalizzare una strategia per resistere al DOC che avrà effetti benefici a breve e a lungo termine. La psicoterapia cognitivo-comportamentale è una forma di trattamento psicologico ormai molto diffusa perché è: – Scientificamente fondata. È stato dimostrato attraverso studi controllati che i metodi cognitivo-comportamentali costituiscono una terapia efficace per numerosi problemi di tipo clinico. La PCC è efficace almeno quanto gli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia (compreso il DOC), ma assai più utile nel prevenirne le ricadute. – Orientata allo scopo. La PCC è più orientata ad uno scopo rispetto a molti altri tipi di trattamento. Il terapeuta cognitivo-comportamentale, infatti, lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente stesso un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze. Si preoccupa poi di verificare periodicamente i progressi in modo da controllare se gli scopi sono stati raggiunti. – Pratica e concreta. Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici concreti. Alcune tipiche finalità includono la riduzione dei sintomi depressivi, l’eliminazione degli attacchi Read more…


Ci sono delle persone che non tollerano assolutamente che gli oggetti siano posti in modo disordinato o asimmetrico, perché ciò crea in loro la sgradevole sensazione “che c’è qualcosa che non va”. In seguito a questo tipo di ossessioni si possono passare delle ore a fare compulsioni di ordine e simmetria, cioè a riordinare ed allineare secondo una sequenza logica (es. secondo la grandezza o il colore) penne, libri, fogli, pentole, cd, abiti, ecc.. Tali pensieri ossessivi possono riguardare anche la propria persona, come, ad esempio la posizione dell’orologio, il modo in cui sono sistemate maglie e pettinatura dei capelli; ne conseguono rituali di controllo e di messa in ordine allo specchio che possono durare anche ore. Il doc da controllo presenta ossessioni e compulsioni che implicano controlli prolungati allo scopo di prevenire  gravi incidenti o catastrofi o di assicurarsi che non siano avvenute. Le persone con questa tipologia di disturbo ossessivo-compulsivo tendono a mettere in atto rituali di controllo per tranquillizzarsi rispetto al dubbio di aver fatto o non aver fatto qualcosa che può aver danneggiato se stesso, i propri oggetti o qualcun’altro o che potrebbe farlo. In questo caso, quindi, il timore che le compulsioni cercano di neutralizzare Read more…

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