Gelmini e la riforma: predica bene e razzola male!

La nota riforma del ministro Gelmini dovrebbe servire ad evitare eventuali concorsi su “base parentale” all’interno dell’Università ! La nostra cara “ministra” non ha fatto altro che pubblicizzare notte e giorno questa importante svolta che il suo DDL introdurrà.

Eppure, nel pieno delle proteste studentesche la Gelmini si impegna a dispensare nomine a “Prof. Emerito” infatti, leggendo on line mi salta agli occhi questo articolo che recita :<<Il prof. Pietro Perlingieri è stato nominato Professore Emerito dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Stella Gelmini.>>

Questo cognome mi suona familiare, sicuramente sentito alla televisione o sui giornali, ricordo infatti che l’illustrissimo Professore in oggetto è padre di uno dei  più giovani docenti ordinari d’Italia : Giovanni Perlingieri.  Nulla di strano, potrebbe trattarsi di un prodigio, una mente eccelsa ma, putroppo, mi è capitato tra le mani anche un libro dal titolo “L’Università Truccata” , forse è li che ho letto del Professore, non ricordo; comunque, spinto da curiosità mi metto a cercare qualche informazione in rete e scopro quanto segue sul sito www.lavoce.info :

… Ma la carriera più spettacolare è probabilmente quella di Giovanni Perlingieri (figlio di Pietro ordinario a Benevento), che già abbiamo visto vincere il concorso da ricercatore nel 2001 a 24 anni con Giovanni Tatarano come commissario. Nell’aprile del 2002 viene bandito un concorso da associato a Cagliari, che egli, ancora giovanissimo, vince in dicembre, venendo subito chiamato a Salerno; dopo otto mesi viene indetto un concorso da ordinario a Padova, che vince nel marzo del 2004; viene quindi chiamato come ordinario nel settembre 2005 alla seconda università di Napoli, a 29 anni appena compiuti. Stabilisce così probabilmente due record, o almeno vi si avvicina molto: la carriera più fulminante (quattro anni e mezzo dalla nomina a ricercatore alla nomina a ordinario, quando spesso ci vogliono tre anni solo per espletare un singolo concorso, e altrettanti per ottenere la conferma in ruolo); e uno dei più giovani ordinari nella storia dell’università italiana (Luigi Einaudi divenne ordinario a 28 anni, e per decenni se ne parlò come di un fatto leggendario). (FONTE: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000670.html )

Mi auguro che tutto questo non sia vero!