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La paura di svenire è una forma di ansia che può essere trattata efficacemente con l’aiuto di uno psicologo. Un professionista esperto può lavorare con te per comprendere la natura della tua paura, esplorare le possibili cause e sviluppare strategie di coping per gestirla.


La paura di impazzire è un’esperienza comune per molte persone e può essere spaventosa. Tuttavia, è importante riconoscere che questa paura può essere influenzata da vari fattori, come l’ansia, lo stress o altri disturbi. Ecco alcuni punti che potrebbero aiutarti a gestire la paura di impazzire:


DISTURBI SESSUALI. CAUSE E TERAPIA DEL VAGINISMO Il vaginismo è un disturbo sessuale diffuso tra le donne che si lasciano condizionare a livello psico-fisico dal pensiero che la penetrazione abbia effetti dolorosi. Anatomicamente non ci sono variazioni anormali del organo genitale ma cause psicologiche che hanno un riflesso sulla contrazione dei muscoli. Il riflesso condizionato di convinzioni anomale fa sì che i muscoli della vulva si contraggano, così come quelli del perineo e dell’orifizio vaginale rendendo di fatto difficile e dolorosa la penetrazione. Dal punto di vista psicologico questo disturbo è associato ad una fobia del rapporto sessuale. La gravità del disturbo dipende da tre fattori: La gravità della fobia, lieve media o seria L’intensità della contrazione muscolare La presenza di altri fattori psico-sessuali Spesso questo disturbo è anche accompagnato da dispareunia che si manifesta con dolore durante il coito. Le cause del vaginismo possono essere diverse e dipendere da fattori psicosessuali, di coppia o biologici. E’possibile comunque fare riferimento a episodi del passato di abuso o esperienze traumatiche anche se si considera un fattore importante il rapporto con la propria corporeità e la gestione delle proprie emozioni. Conflitti con il sesso maschile o un’educazione sessuale molto serrata possono essere Read more…


L’anginofobia è un disturbo che provoca il timore di deglutire e ingerire cibi per paura di soffocare. Chi soffre di questa fobia vive difficilmente il momento dei pasti, soprattutto se in compagnia. A poco a poco va ad eliminare tutti quei cibi che potenzialmente possono provocargli soffocamento. Carne, pasta o qualsiasi altro tipo di cibo considerato letale viene eliminato e l’alternativa valida che viene presa in considerazione dalla persona che vive questo problema è quella di cibi liquidi, pappine o cremine. Il problema in sé non riguarda la deglutizione ma lo step successivo. La paura si basa sul fatto che qualsiasi cosa si possa deglutire può provocare soffocamento. Questo disturbo può colpire le persone di ogni età, bambini adolescenti o adulti e in larga parte a soffrirne sono più le donne. Il problema si manifesta a partire da un episodio nel quale la persona ha vissuto esperienze traumatiche di soffocamento durante i pasti oppure ha assistito ad episodi del genere. E’ una patologia che rende molto difficile la vita della persona che vive questo disturbo, coinvolgendo i suoi rapporti personali, relazionali e lavorativi. Si cominceranno ad evitare situazioni che possono mettere ansia, tipo andare a pranzo con amici, mangiare per Read more…


La fobia scolare è un disturbo molto diffuso tra i bambini ed è caratterizzato dal rifiuto della scuola e accompagnato da vari sintomi psicofisici o manifestazioni di ansia e panico. L’ambiente scolastico di norma dovrebbe essere vissuto con serenità dai bambini, complice anche il desiderio di poter stare insieme ai propri amici. Quando tutto questo non c’è sorge questo problema che va tempestivamente risolto. Secondo i ricercatori l’origine di questo problema va ricercato nella scuola stessa che diventa artefice e strumento di risoluzione del problema. La scuola può affacciare il bambino ad una serie di fattori stressanti che possono inibire di molto la sua voglia di frequentare quell’ambiente. Problemi con i compagni di classe, con gli insegnanti, o con altro tipo di persona possono essere uno dei motivi del problema. E’ necessario il contributo dell’insegnante in questo senso. Riuscire ad accorgersi dei problemi che possono interessare il bambino e iniziare a proporre dei cambiamenti al fine di facilitarne il reinserimento. Sono state svolte diverse osservazioni riguardo la scuola. Preoccupazioni legate alla scuola: chiedersi se il bambino ha bisogno di mettersi in pari e se ha bisogno d’aiuto, se ha disturbi dell’apprendimento per cui dovranno essere messe in atto misure adeguate, Read more…


L’ansia si sa, se utilizzata nella giusta maniera in quanto meccanismo fisiologico è capace di motivarci al raggiungimento di un obiettivo e a risolvere quelle questioni che richiedono concentrazione. Il problema dell’ansia però arriva nel momento in cui viene utilizzata e gestita nella maniera sbagliata. E’ proprio a questo punto che da arma di forza diventa per noi un ostacolo che non permette di sentirci adeguati alle situazioni. E’ un auto sabotaggio bello e buono. L’ansia da prestazione è un particolare tipo di ansia che si differenzia dalle altre tipologie per l’importanza che il soggetto dà al contesto ambientale e soprattutto al concetto di prestazione. Ciò che alimenta l’ansia da prestazione è una parolina che costantemente si cerca di ricordare soprattutto quando si è dinanzi a obiettivi da raggiungere che richiedono tanto impegno e la cui realizzazione ha molta importanza. La parolina che alimenta l’auto sabotaggio è la “perfezione”. Cercare assiduamente di raggiungere la perfezione non fa altro che far dipendere le nostre azioni da un pensiero: niente perfezione = impossibilità di raggiungere il successo e essere quindi rifiutati dagli altri. Basta incappare in un solo errore e l’autostima della persona che cerca costantemente di raggiungere l’orizzonte della perfezione crolla Read more…


La Teoria dell’attaccamento è stata definita nel dopoguerra dallo psicologo e psicanalista britannico John Bowlby. Questa teoria ha costituito un modello di rottura rispetto alle teoria psicodinamiche classiche sullo sviluppo della relazione madre-bambino. La teoria ritiene l’esistenze ‘di una predisposizione innata negli esseri viventi, non solo negli uomini, a ricercare e mantenere una condizione di accessibilità fisica ed emotiva con la figura di riferimento o cargiver’. Sono state identificate, grazie al contributo di M. Ainsworth  prima e di M. Main e J. Solomon dopo, quattro tipologie di attaccamento. SICURO INSICURO EVITANTE INSICURO AMBIVALENTE DISORGANIZZATO Il bambino SICURO è un bambino che ha sempre manifestato le proprie emozioni negative, che attivamente ha preso parte all’ambiente che gli appartiene e che ha avuto figure di riferimento costanti. Un bambino sicuro sarà un adulto capace di rendersi indipendente dagli altri, di chiedere aiuto e in grado di riconoscere il momento del distacco. Il bambino INSICURO EVITANTE è un bambino che è stato costantemente abituato a inibire le proprie emozioni negative, perché segnali di debolezza e fragilità. La figura di riferimento è spesso infastidita da comportamenti che attirerebbero la sua attenzione, come ad esempio il pianto. Il bambino allora si forma rispondendo diversamente a Read more…


Il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) può rappresentare una malattia estremamente invalidante. Spesso associata ai reduci di guerra, il DPTS può manifestarsi in chiunque abbia sperimentato un evento terrificante per il quale sia avvenuto, o abbia rischiato di accadere, un grave trauma fisico o mentale. Eventi traumatici che possono innescare il DPTS sono aggressioni personali violente, disastri naturali o causati dagli uomini, incidenti o scontri militari. Anche persone che sono state testimoni di un incidente aereo o che sono sopravvissute ad un crimine in cui si è rischiata la vita hanno sviluppato questa malattia. I militari che hanno combattuto in Vietnam e nella Guerra del Golfo, i superstiti e le squadre di soccorso coinvolti in un dopo-disastro, i superstiti di incidenti, stupri, abusi fisici, sessuali e altri crimini, i rifugiati che fuggono dalla violenza dei loro paesi, e le persone che assistono ad eventi traumatici sono tra quelle a rischio di DPTS. Anche le famiglie delle vittime possono sviluppare il disturbo. Fortunatamente, sono state messe a punto terapie efficaci per aiutare le persone colpite da DPTS. Gli individui affetti da DPTS rivivono in modo ripetitivo la situazione che li ha traumatizzati, sotto forma di flashback, incubi, ricordi o pensieri spaventosi, Read more…


Il vaginismo è una reazione condizionata che probabilmente risulta dall’associazione di dolore e paura ai tentativi di penetrazione vaginale o anche alla sola fantasia di penetrazione. Lo stimolo negativo originario può essere stato dolore fisico o angoscia psicologica. La condizione dolorosa può in certi casi essere ancora attuale, ma in altri casi essa non è riscontrabile. Anatomicamente i genitali della donna vaginismica sono normali. Tuttavia, quando si tenta la penetrazione, l’accesso vaginale si serra talmente che l’atto sessuale è impossibile e persino gli esami vaginali devono essere spesso effettuati sotto anestesia. Questa condizione è dovuta ad uno spasmo involontario dei muscoli che circondano l’accesso vaginale, che si verifica ogni volta che si cerca di introdurre un oggetto nella vagina. In alcune donne, perfino l’idea di introdurre qualcosa in vagina può causare spasmo muscolare. La contrazione può variare da una forma lieve, che induce una certa tensione e disagio, fino a forme gravi, che impediscono la penetrazione. Oltre allo spasmo primario dell’accesso vaginale, le pazienti affette da vaginismo manifestano solitamente anche fobia del coito e della penetrazione vaginale. Questa riluttanza fobica rende i tentativi di coito frustranti e dolorosi. Spesso la fobia della penetrazione è una reazione secondaria al vaginismo primario, Read more…

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