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I bambini costituiscono uno dei più grandi gruppi di consumatori di tecnologia. Studi recenti del Massachusetts Aggression Reduction Center hanno rilevato che, in quinta elementare, il 40% dei bambini ha un cellulare. Generalmente i genitori riferiscono che lo scopo di un telefono a questa età è per motivi di sicurezza o per tenersi in contatto con la famiglia, ma molti genitori regalano ai loro figli un telefono per tenersi in contatto con gli amici della scuola. Una serie di sondaggi distribuiti nel 2011 e nel 2013negli USA ha dimostrato un drammatico aumento di 5 volte dell’accesso dei bambini ai dispositivi mobili. A questo quadro si aggiunge che negli ultimi 2 decenni l’introduzione della tecnologia portatile e personalizzata (telefoni cellulari e computer) nella nostra società, ha aumentato la nostra dipendenza da questi prodotti per le attività quotidiane. Al momento è difficile prevedere se questo cambiamento nell’uso della tecnologia avrà influenze benefiche o dannose sulla salute umana. Sicuramente nelle fasce di età più giovani, ad oggi, non sono ben studiate le implicazioni per la salute dell’uso della tecnologia. La recente comparsa di giocattoli elettronici  per bambini basati su tablet, offre nuove opportunità di apprendimento, ma può anche avere conseguenze non intenzionali su Read more…


Il Disturbo borderline di personalità è un disturbo della regolazione delle emozioni  che porta il soggetto a veloci cambi d’umore, una forte impulsività e difficoltà relazionali. Il disturbo borderline è uno dei disturbi di personalità più diffusi soprattutto tra i giovani. L’inizio avviene in età adolescenziale o prima età adulta. Il soggetto affetto da questo disturbo di personalità riesce facilmente a passare da uno stato di serenità a grande tristezza. E’ colpito da cascate emotive contrastanti che gli creano gran caos. Questi sbalzi emotivi sono dovuti ad aventi relazionali anche di media piccola portata che in altri soggetti non comporterebbero le stesse conseguenze o reazioni. La loro reazione emotiva è molto più immediata e duratura da qui la disregolazione emotiva che è più complicata da gestire. Un’altra particolarità di coloro che soffrono di questo disturbo è la difficoltà a riflettere in maniera oggettiva e lineare sui rapporti interpersonali, sulle proprie azioni e stati d’animo. Spesso intrattengono relazioni non molto durature e poco facili e tra le altre cose l’idealizzazione del partner è comune. Non conoscono mezze misure e questo si riflette anche nel giudizio sulle persone con cui intrattengono rapporti. Esistono solo buoni o cattivi quindi idealizzazione o svalutazione dell’altro. Read more…


Non abbiamo bisogno di combattere con i pensieri o di lottare contro di essi e nemmeno di giudicarli. Piuttosto possiamo semplicemente scegliere di non seguire i pensieri nel momento in cui siamo consapevoli che essi sono comparsi.Quando ci perdiamo nei pensieri, l’identificazione con essi diventa forte. Il pensiero spazza via le nostre menti, le porta via e in un batter d’occhio possiamo essere trasportati lontano. E’ come se noi salissimo sopra un treno di associazioni, non sapendo che ci stiamo salendo e certamente non conoscendo la sua destinazione. Ad un certo punto, lungo il tragitto, potremmo destarci e renderci conto che stavamo solo pensando, che stavamo solo facendo un viaggio. E quando scendiamo dal treno potremmo trovarci in un ambiente mentale molto diverso da quello in cui siamo saliti… (Goldstein 1993).


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Si può essere innamorati e allo stesso tempo depressi? Può sembrare un paradosso, poiché l’ amore e la passione, per loro natura, aumentano la vitalità di chi li prova. Eppure c’è un modo di vivere il rapporto di coppia che ha un potere altamente depressivo e che consiste nell’annullarsi in favore del partner. Non si tratta del classico adattamento, per il quale si sacrificano alcuni lati del proprio carattere ai cosiddetti compromessi dello stare insieme e si rinuncia ad alcuni bisogni o desideri per non scontrarsi con l’altro, ma di un continuo tentativo di accontentarlo in tutto: nelle sue richieste (dichiarate e non), nelle frequentazioni, nelle necessità professionali, nel suo modo di considerare la relazione e la persona con cui sta. Fin dall’inizio della storia si disconosce la propria identità per plasmarsi sul mondo dell’altro e sulle aspettative che egli ha su di noi. Si tralasciano le proprie amicizie, impegni, hobby, affetti. Una dedizione assoluta, che magari sulle prime il partner non ha richiesto ma a cui si è presto abituato, beneficiandone, e che ora si attende sempre, senza peraltro valorizzarla. Anzi: è anche possibile che dopo tutto questo egli ci trovi noiosi, privi di mistero, e ci dia ormai Read more…


“Capita molto spesso che io perda qualcosa, anche di nessun valore. Immediatamente comincio a cercarla ovunque e la ricerca di quella cosa diventa per me di vitale importanza. Mi innervosisco perchè non la trovo ma ancor di più perchè non riesco a fare a meno di cercarla. Mentre la cerco mi sento disperata, nervosa, frustrata e mi viene da piangere perchè so benissimo che quasi sempre quella cosa non mi serve assolutamente a nulla! Ad esempio, se perdo una matita, so benissimo che posso usarne un’altra che già ho o comprarne una nuova, ma comunque io voglio trovare quella matita! E continuo a pensarci! Anche se cerco di fare altro, di uscire, di studiare, di pulire casa..continuo a pensarci! E quel pensiero mi distrugge! Vorrei avere la mente libera da pensieri inutili come quello e magari dedicarmi a cose più utili oppure rilassarmi come fanno tutte le persone che non hanno questo problema. Come facevo io quando non avevo il doc! La cosa più assurda è che, anche se trovo quella maledetta matita, la soddisfazione che provo nell’averla trovata non è così forte come il bisogno che avevo di cercarla! Cioè, neanche quando la trovo mi sento soddisfatta! Perchè le Read more…


Napoli, 20 gen. – (Adnkronos) – Parte dalla Campania la richiesta di istituire e regolamentare lo “psicologo del territorio”, una figura che operi nei settori della scuola e dei servizi sociali, colmando un vuoto con molti Paesi europei e del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti. Attraverso una proposta di legge regionale ad iniziativa popolare, l’Ordine degli Psicologi della Campania riaccende i riflettori su un tema sollevato spesso gia’ in passato da addetti ai lavori e cittadini, sul quale pero’ le istituzioni nazionali e locali non sono ancora intervenute. Lo strumento utilizzato dall’Ordine prevedeva una raccolta firme, che e’ stata lanciata lo scorso ottobre. In due mesi e mezzo ne sono state raccolte 21.500, doppiando cosi’ il traguardo di 10mila fissato dalla legge regionale, che concede ai promotori quattro mesi per raggiungere l’obiettivo. ”E’ un risultato straordinario – sottolinea il presidente dell’Ordine campano Raffaele Felaco – frutto di una grande mobilitazione della categoria su tutto il territorio regionale. Abbiamo scelto questo strumento affinche’ le istituzioni percepissero questa figura come un bisogno della cittadinanza e, raccogliendo le firme in oltre 200 conferenze organizzate dall’Ordine, abbiamo preso coscienza del fatto che la gente ha piena consapevolezza della necessita’ di servizi psicologici”. Fonte: Read more…


La schizofrenia è una malattia cronica, grave e invalidante che colpisce il cervello: circa l’1 per cento della popolazione soffre di questa malattia. Le persone con questo disturbo possono sentire delle voci che gli altri non sentono, possono credere che gli altri leggano le loro menti, controllino i loro pensieri o che complottino per far loro del male: questo rende i malati di schizofrenia nervose od estremamente agitate. I pazienti colpiti possono dire cose senza senso, possono stare sedute per ore senza muoversi o parlare; a volte sembrano perfettamente normali fin quando non cominciano a parlare di ciò a cui stanno realmente pensando. Anche le famiglie e la società risentono dei problemi causati dalla schizofrenia: molte persone affette hanno difficoltà a conservare il proprio posto di lavoro o a prendersi cura di se stessi, e per questo devono fare affidamento su altri che possano aiutarli. Un trattamento adeguato aiuta ad alleviare molti sintomi, ma la maggior parte delle persone schizofreniche avvertono i sintomi della malattia per tutta la vita. Tuttavia molti malati possono condurre una vita gratificante e soddisfacente in comunità. I ricercatori stanno sviluppando dei farmaci più efficaci e stanno utilizzando nuovi strumenti di ricerca per capire le cause Read more…

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