Migliorarsi, sviluppare le proprie potenzialità e conoscersi. Ecco un utile training che permette lo sviluppo e la percezione della propria immagine di sè. STUDIO PSICOLOGIA ACERRA
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“Capita molto spesso che io perda qualcosa, anche di nessun valore. Immediatamente comincio a cercarla ovunque e la ricerca di quella cosa diventa per me di vitale importanza. Mi innervosisco perchè non la trovo ma ancor di più perchè non riesco a fare a meno di cercarla. Mentre la cerco mi sento disperata, nervosa, frustrata e mi viene da piangere perchè so benissimo che quasi sempre quella cosa non mi serve assolutamente a nulla! Ad esempio, se perdo una matita, so benissimo che posso usarne un’altra che già ho o comprarne una nuova, ma comunque io voglio trovare quella matita! E continuo a pensarci! Anche se cerco di fare altro, di uscire, di studiare, di pulire casa..continuo a pensarci! E quel pensiero mi distrugge! Vorrei avere la mente libera da pensieri inutili come quello e magari dedicarmi a cose più utili oppure rilassarmi come fanno tutte le persone che non hanno questo problema. Come facevo io quando non avevo il doc! La cosa più assurda è che, anche se trovo quella maledetta matita, la soddisfazione che provo nell’averla trovata non è così forte come il bisogno che avevo di cercarla! Cioè, neanche quando la trovo mi sento soddisfatta! Perchè le Read more…

Essere genitori di ragazzi affetti da malattie rare e con disabilità è difficile, ma essere fratelli lo è ancora di più. Ai fratelli di persone disabili gravi è dedicato il progetto “Essere fratelli di…” della onlus internazionale che ha sede a Reggio Emilia Ring 24 (http://www.ring14.org/), impegnata da 10 anni nella ricerca intorno a una malattia genetica rara provocata da alterazioni del cromosoma 14 e nata su iniziativa di un gruppo di famiglie. Anche la letteratura scientifica è mancante sul versante dei “fratelli di…”: concentrata come è sulle dinamiche tra genitori e figli disabili trascura spesso i disagi di quelli sani e i possibili percorsi per raggiungere quel benessere psicologico che li accompagnerà tutta la vita. Sottovalutando un altro aspetto fondamentale: verosimilmente, saranno proprio loro a doversi prendere cura dei fratelli svantaggiati in futuro. Da queste considerazioni è nato (ed è quest’anno alla quarta edizione) il progetto “Essere fratelli di…”. Principalmente per condividere esperienze e per crescere insieme, dicono i promotori, coinvolgendo principalmente i ragazzi che si trovano nella fase delicata della preadolescenza e adolescenza. “Spesso ai margini delle attenzioni dei genitori più concentrati sui bisogni dei figli disabili, i fratelli sono costretti a crescere in fretta – spiega la Read more…

In inglese vengono definite “Social Network addiction” e “Friendship addiction” e sono una sorta di dipendenza da connessione, aggiornamento e controllo della propria pagina web e da amicizia (detta anche amicodipendenza), o meglio la ricerca di nuove amicizie virtuali da poter registrare sul proprio profilo. Purtroppo anche tali dipendenze presentano preoccupanti sintomi di Craving, Tolleranza, ed Astinenza, proprio come accade nelle dipendenze da sostanze o in altri nuovi tipi di dipendenza, anch’essi negli ultimi anni in pericolosa e rapida crescita. Con l’utilizzo dei Social Networks già molte persone dunque mostrano segni sempre più seri ed invalidanti di dipendenza, con sintomi di Tolleranza (assuefazione), ovvero la necessità di stare collegati e/o aggiornare i contenuti personali della propria pagina sempre di più ad ogni nuova connessione per raggiungere la medesima sensazione di appagamento; sintomi di Astinenza, cioè la sperimentazione di intensi disagi psico-fisici nel caso non ci si colleghi per un certo periodo tempo; ed infine sintomi di Craving, ovvero la presenza sempre maggiore di pensieri fissi e di forti impulsi verso come e quando connettersi. La dipendenza dai Social Networks sembra essere dovuta al forte senso di sicurezza, di personalità e di socialità (in una società sempre meno connotata dai contatti Read more…

<<Mio figlio non socializza! Preferisce stare a casa, si isolana e non hanno il desiderio di stare con gli amici, andare al bar, in discoteca. Credo non sia “normale”.>> Questa è una delle e-mail che arrivano dei tanti genitori preoccupati per il comportamento dei propri figli. Ogni caso di un bambino o di un giovane che si isola è unico nel suo genere. Normalmente possiamo parlare di due grandi macrocategorie di “figli che si isolano”: 1) Il ragazzo semplicemente più sensibile, che vede le cose in maniera diversa rispetto al gruppo di pari, e che magari vuole stare lontano da relazioni fatte da convenienza, ipocrisia, da conversazioni vuote. 2) Il ragazzo che non si sente adeguato alla gestione del rapporto con gli amici, che usa l’isolamento come protezione dalla realtà. Il linguaggio che gli appartiene non è il linguaggio che c’è all’esterno. Non vede l’ora di isolarsi per stare nel “suo” mondo, lontano da tutti, a volte anche dalla famiglia. L’unica arma dei genitori in questi casi è la comprensione e l’empatia. Attraverso il dialogo e attraverso dei momenti di condivisione delle esperienze quotidiane si può arrivare a percepire la natura del disagio. Parlo spesso di percezione del disagio da Read more…
La gelosia è un sentimento comune che non sempre deve essere demonizzato. Tuttavia in particolari condizioni essa può assumere una connotazione patologica, qualora si stagli all’interno di una personalità non sufficientemente strutturata in termini evolutivi. Gli psicologi sono soliti inquadrare le problematiche legate alla gelosia in tre grandi gruppi, distinti in relazione ai sintomi e alla gravità degli stessi. Si distinguono generalmente: 1) la Gelosia Ossessiva i cui sintomi rientrano nel quadro nosografico del Disturbo Ossessivo Compulsivo; 2) la Sindrome di Mairet dove il sintomo è legato a delle idee prevalenti; 3) la Gelosia Delirante o Disturbo Delirante, detta anche «Sindrome di Otello». Nella Gelosia Ossessiva il “dubbio sulla infedeltà del partner” è quello che domina, un dubbio lacerante che non si riesce a mettere a tacere. L’ideazione di gelosia è inoltre abnorme per quantità e durata. Essa è qualcosa che il soggetto non riesce a reprimere e che deve esternare ad ogni costo. Il geloso mantiene un confronto con la realtà e con i dati che da questa provengono e cerca di insinuare il dubbio in essi. Sul piano comportamentale, invece, dominano le condotte di ricerca di segnali che possano lenirlo, confermarlo o smentirlo.Nella gelosia ossessiva è frequente vedere Read more…

Capita spesso che il desiderio sessuale possa trasformarsi in una vera e propria ossessione, in cui il sesso non è più un profondo e benefico momento d’intimità col partner, ma diventa dipendenza, qualcosa che viene visto e vissuto come ESTREMAMENTE NECESSARIO. Se il sesso non è più un piacere ma un bisogno impellente e continuo e il rapporto sessuale diventa un antidoto all’ansia e una modalità per gestire l’agitazione, allora possiamo parlare di DIPENDENZA SESSUALE. Capita spesso che ci si sente inadeguato con se stesso, cerca di trovare qualcosa in cui sentirsi “esperto” e “mettersi alla prova”, il sesso è una di queste cose. Nonostante la maggior parte della giornata sia dedicata alla ricerca del piacere, il dipendente non si sente appagato dopo un rapporto, anzi subentrano in seguito sensi di colpa e di vergogna. Sebbene si ripromettano di darsi una regolata, puntualmente falliscono, amplificando così il loro senso di inferiorità. Il dottor Sameer Parikh, psicologo, definisce la dipendenza sessuale come “una situazione in cui fare sesso è visto come l’unica priorità di una persona, spingendola a trascurare tutti gli altri aspetti importanti della vita, come il lavoro, il sonno e la vita sociale. La dipendenza e la compulsività verso Read more…

La dipendenza affettiva può essere definita come un quadro patologico nel quale il rapporto di coppia, la relazione d’amore viene vissuta come condizione unica e necessaria per la propria vita ed esistenza. I soggetti che vivono questo tipo di dipendenza attribuiscono all’oggetto d’amore una importanza tale per cui sono disposti ad annullare il proprio sé, a non ascoltare i propri bisogni e le proprie necessità, a mettere avanti sempre e comunque le esigenze dell’altro pur di evitare il conflitto e scongiurare la rottura della relazione. Gli indicatori e i sintomi che permettono di svelare l’esistenza di una dipendenza affettiva sono i seguenti: terrore dell’abbandono e della separazione evidente mancanza di interesse per sé e per la propria vita paura di perdere la persona amata devozione estrema gelosia morbosa isolamento incapacità di tollerare la solitudine stato di allarme e di panico davanti alla minima contrarietà assenza totale di confini con il partner: la relazione è simbiosi e fusione paura di essere se stessi senso di colpa e rabbia Tale tipo di relazione trova origine nella natura stessa del rapporto: ciò significa che sono storie in cui entrambi i partner si completano contribuendo al determinarsi di tali dinamiche.Molto spesso si tratta di Read more…

La Dipendenza sessuale assomiglia ad altre dipendenze come ad esempio quella da sostanze psicoattive. Anch’essa infatti può purtroppo generare sintomi negativi come ad esempio astinenza (sia psicologica che fisica), assuefazione, craving (intenso desiderio del qualcosa dalla quale l’individuo dipende) etc.; così come può apportare tutte le conseguenze negative sulla vita personale, interpersonale, sociale e lavorativa della persona. Tali molteplici e vitali contesti vengono allora messi in disparte per dare sempre più spazio ai pensieri e ai comportamenti di tipo sessuale. La maggior parte del tempo viene dunque speso nel ricercare in modo spasmodico e disperato e nell’assecondare impulsi, pensieri e comportamenti sessualmente connotati. Il dipendente sessuale è continuamente tempestato da fantasie, pensieri ed impulsi a sfondo sessuale e alla continua ricerca di comportamenti sessuali e dunque di partner, di masturbazione, di sesso a pagamento, e, certe volte, di utilizzo di materiale pornografico e di parafilie (ad esempio voyeurismo, masochismo, feticismo, sadismo, esibizionismo, etc.). La persona può sperimentare momenti di eccessi sessuali durante l’arco della vita, ma a differenza del dipendente sessuale riesce a controllarli ed essi stessi hanno un tempo delimitato. Chi è afflitto da dipendenza sessuale non riesce più invece ad avere il controllo sui propri impulsi psico-fisici a Read more…

La Dipendenza da Farmaci e Psicofarmaci è una seria forma di dipendenza psico-fisica provocata e tenuta attiva dall’assunzione ripetuta e quantitativamente eccessiva di Farmaci e Psicofarmaci. E’ bene chiarire che in commercio non vi sono medicinali che fanno solo bene ed altri che fanno solo male; è piuttosto l’uso (secondo tempi e modalità) che di essi ne viene fatto a creare serie conseguenze psico-fisiche. Se infatti vengono utilizzati sotto prescrizione e controllo medico, certi Farmaci e Psicofarmaci, interagendo con determinate sostanze e neurotrasmettitori dell’organismo, riescono a stimolare o calmare sia la parte mentale che quella fisica della persona, in modo temporaneo, ma propositivo. Se invece vi è un iper utilizzo non controllato tali medicinali possono provocare la formazione di una vera e propria dinamica di dipendenza psico-fisica, con tutte le sue gravi caratteristiche sintomatologiche sia a livello interno, che esterno. In particolare i Farmaci e gli Psicofarmaci che possono maggiormente indurre e mantenere una situazione di dipendenza sono: gli Antidolorifici (o Antinfiammatori o Analgesici), gli Ansiolitici (es. Benzodiazepine), gli Antidepressivi, i Barbiturici, i Dimagranti, i Narcotici (es. Morfina, Metadone, etc.), i Sonniferi, gli Stimolanti (es. Amfetamine, Metamfetamine). Un dato che può invitare a riflettere sulla pericolosa e progressiva diffusione della Read more…

Da cosa nasce la gelosia? Perché si è gelosi? Parliamo di gelosia nel senso comune, di solito siamo gelosi quando abbiamo paura di perdere qualcosa o qualcuno che per noia molto valore. Questa gelosia ci porta ad essere ansiosi, diventiamo sospettosi, abbiamo paura insomma, di perdere qualcosa. La gelosia è un sentimento naturale e da non demonizzare che, nel corso della storia, ha rivestito, per l’essere umano, una grande importanza, poiché mira alla conservazione della specie e alla stabilità della coppia: parlando dal punto di vista evoluzionistico,nei maschi e’ legata alla sicurezza della paternità e, quindi, alla certezza di provvedere a figli propri; nel sesso femminile, invece, e’ legata alla necessità di tenere legato un partner in grado di assicurare “cibo e protezione alla prole”. Si tratta dunque di un’emozione ”da non rifiutare e della quale non vergognarsi”. Quando però la gelosia oltrepassa i limiti, allora può essere il caso di preoccuparsi. Quando oltrepassa questi limiti e si trasforma in patologia? Gli studi hanno cercato di definire dei parametri soglia per definire il confine tra gelosia normale e patologica. È normale se è un sentimento episodico e transitorio che non provoca sofferenza propria o altrui, mentre se viene superato un Read more…