Tag Archives: PSICOLOGO – PSICOTERAPEUTA Somma Vesuviana


“Capita molto spesso che io perda qualcosa, anche di nessun valore. Immediatamente comincio a cercarla ovunque e la ricerca di quella cosa diventa per me di vitale importanza. Mi innervosisco perchè non la trovo ma ancor di più perchè non riesco a fare a meno di cercarla. Mentre la cerco mi sento disperata, nervosa, frustrata e mi viene da piangere perchè so benissimo che quasi sempre quella cosa non mi serve assolutamente a nulla! Ad esempio, se perdo una matita, so benissimo che posso usarne un’altra che già ho o comprarne una nuova, ma comunque io voglio trovare quella matita! E continuo a pensarci! Anche se cerco di fare altro, di uscire, di studiare, di pulire casa..continuo a pensarci! E quel pensiero mi distrugge! Vorrei avere la mente libera da pensieri inutili come quello e magari dedicarmi a cose più utili oppure rilassarmi come fanno tutte le persone che non hanno questo problema. Come facevo io quando non avevo il doc! La cosa più assurda è che, anche se trovo quella maledetta matita, la soddisfazione che provo nell’averla trovata non è così forte come il bisogno che avevo di cercarla! Cioè, neanche quando la trovo mi sento soddisfatta! Perchè le Read more…


Con il Training Autogeno si può raggiungere una maggiore armonia interiore. Il training autogeno si fa con Android. E’ da oggi disponibile un’applicazione che, attraverso una voce registrata ed una musica rilassante, guida l’utente in una sessione di training autogeto e, precisamente, nell’esercizio della “pesantezza”. Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento che consente di realizzare spontanee modificazioni psico-fisiche inducendo alla calma e ad una maggiore capacità di autodistensione.Permette una pausa profilattica ed un rapido recupero di energie. Il T.A. influenza positivamente varie funzioni dipendenti dal sistema nervoso vegetativo quali la respirazione, la circolazione del sangue, il metabolismo. Permette di attenuare lo stress, l’ansia e somatizzazioni.Occorre sottolineare che ci si riferisce alla tecnica adottata dal suo fondatore il Dr. Johannes Heinrich Schultz che la elaborò e la introdusse circa 100 anni fa in Europa. L’obiettivo di Schultz era quello di rendere il paziente autore del proprio cambiamento e del proprio benessere. Con il termine autogeno infatti si mette in risalto l’importanza e la capacità per il praticante di provocare autonomamente (dopo un breve allenamento o training) le modificazioni psichiche e somatiche necessarie alle proprie esigenze personali. Per mezzo del Training Autogeno si può raggiungere così una maggiore armonia interiore Read more…


Capita spesso che il desiderio sessuale possa trasformarsi in una vera e propria ossessione, in cui il sesso non è più un profondo e benefico momento d’intimità col partner, ma diventa dipendenza, qualcosa che viene visto e vissuto come ESTREMAMENTE NECESSARIO. Se il sesso non è più un piacere ma un bisogno impellente e continuo e il rapporto sessuale diventa un antidoto all’ansia e una modalità per gestire l’agitazione, allora possiamo parlare di DIPENDENZA SESSUALE. Capita spesso che ci si sente inadeguato con se stesso, cerca di trovare qualcosa in cui sentirsi “esperto” e “mettersi alla prova”, il sesso è una di queste cose. Nonostante la maggior parte della giornata sia dedicata alla ricerca del piacere, il dipendente non si sente appagato dopo un rapporto, anzi subentrano in seguito sensi di colpa e di vergogna. Sebbene si ripromettano di darsi una regolata, puntualmente falliscono, amplificando così il loro senso di inferiorità. Il dottor Sameer Parikh, psicologo, definisce la dipendenza sessuale come “una situazione in cui fare sesso è visto come l’unica priorità di una persona, spingendola a trascurare tutti gli altri aspetti importanti della vita, come il lavoro, il sonno e la vita sociale. La dipendenza e la compulsività verso Read more…


La dipendenza affettiva può essere definita come un quadro patologico nel quale il rapporto di coppia, la relazione d’amore viene vissuta come condizione unica e necessaria per la propria vita ed esistenza. I soggetti che vivono questo tipo di dipendenza attribuiscono all’oggetto d’amore una importanza tale per cui sono disposti ad annullare il proprio sé, a non ascoltare i propri bisogni e le proprie necessità, a mettere avanti sempre e comunque le esigenze dell’altro pur di evitare il conflitto e scongiurare la rottura della relazione. Gli indicatori e i sintomi che permettono di svelare l’esistenza di una dipendenza affettiva sono i seguenti: terrore dell’abbandono e della separazione evidente mancanza di interesse per sé e per la propria vita paura di perdere la persona amata devozione estrema gelosia morbosa isolamento incapacità di tollerare la solitudine stato di allarme e di panico davanti alla minima contrarietà assenza totale di confini con il partner: la relazione è simbiosi e fusione paura di essere se stessi senso di colpa e rabbia Tale tipo di relazione trova origine nella natura stessa del rapporto: ciò significa che sono storie in cui entrambi i partner si completano contribuendo al determinarsi di tali dinamiche.Molto spesso si tratta di Read more…


La Dipendenza da Farmaci e Psicofarmaci è una seria forma di dipendenza psico-fisica provocata e tenuta attiva dall’assunzione ripetuta e quantitativamente eccessiva di Farmaci e Psicofarmaci. E’ bene chiarire che in commercio non vi sono medicinali che fanno solo bene ed altri che fanno solo male; è piuttosto l’uso (secondo tempi e modalità) che di essi ne viene fatto a creare serie conseguenze psico-fisiche. Se infatti vengono utilizzati sotto prescrizione e controllo medico, certi Farmaci e Psicofarmaci, interagendo con determinate sostanze e neurotrasmettitori dell’organismo, riescono a stimolare o calmare sia la parte mentale che quella fisica della persona, in modo temporaneo, ma propositivo. Se invece vi è un iper utilizzo non controllato tali medicinali possono provocare la formazione di una vera e propria dinamica di dipendenza psico-fisica, con tutte le sue gravi caratteristiche sintomatologiche sia a livello interno, che esterno. In particolare i Farmaci e gli Psicofarmaci che possono maggiormente indurre e mantenere una situazione di dipendenza sono: gli Antidolorifici (o Antinfiammatori o Analgesici), gli Ansiolitici (es. Benzodiazepine), gli Antidepressivi, i Barbiturici, i Dimagranti, i Narcotici (es. Morfina, Metadone, etc.), i Sonniferi, gli Stimolanti (es. Amfetamine, Metamfetamine). Un dato che può invitare a riflettere sulla pericolosa e progressiva diffusione della Read more…


Da cosa nasce la gelosia? Perché si è gelosi? Parliamo di gelosia nel senso comune, di solito siamo gelosi quando abbiamo paura di perdere qualcosa o qualcuno che per noia molto valore. Questa gelosia ci porta ad essere ansiosi, diventiamo sospettosi, abbiamo paura insomma, di perdere qualcosa. La gelosia è un sentimento naturale e da non demonizzare che, nel corso della storia, ha rivestito, per l’essere umano, una grande importanza, poiché mira alla conservazione della specie e alla stabilità della coppia: parlando dal punto di vista evoluzionistico,nei maschi e’ legata alla sicurezza della paternità e, quindi, alla certezza di provvedere a figli propri; nel sesso femminile, invece, e’ legata alla necessità di tenere legato un partner in grado di assicurare “cibo e protezione alla prole”. Si tratta dunque di un’emozione ”da non rifiutare e della quale non vergognarsi”. Quando però la gelosia oltrepassa i limiti, allora può essere il caso di preoccuparsi. Quando oltrepassa questi limiti e si trasforma in patologia? Gli studi hanno cercato di definire dei parametri soglia per definire il confine tra gelosia normale e patologica. È normale se è un sentimento episodico e transitorio che non provoca sofferenza propria o altrui, mentre se viene superato un Read more…


Il disturbo post-traumatico da stress (DPTS) può rappresentare una malattia estremamente invalidante. Spesso associata ai reduci di guerra, il DPTS può manifestarsi in chiunque abbia sperimentato un evento terrificante per il quale sia avvenuto, o abbia rischiato di accadere, un grave trauma fisico o mentale. Eventi traumatici che possono innescare il DPTS sono aggressioni personali violente, disastri naturali o causati dagli uomini, incidenti o scontri militari. Anche persone che sono state testimoni di un incidente aereo o che sono sopravvissute ad un crimine in cui si è rischiata la vita hanno sviluppato questa malattia. I militari che hanno combattuto in Vietnam e nella Guerra del Golfo, i superstiti e le squadre di soccorso coinvolti in un dopo-disastro, i superstiti di incidenti, stupri, abusi fisici, sessuali e altri crimini, i rifugiati che fuggono dalla violenza dei loro paesi, e le persone che assistono ad eventi traumatici sono tra quelle a rischio di DPTS. Anche le famiglie delle vittime possono sviluppare il disturbo. Fortunatamente, sono state messe a punto terapie efficaci per aiutare le persone colpite da DPTS. Gli individui affetti da DPTS rivivono in modo ripetitivo la situazione che li ha traumatizzati, sotto forma di flashback, incubi, ricordi o pensieri spaventosi, Read more…


La depressione post-partum (dal latino “dopo il parto”) è una particolare forma di disturbo nervoso che colpisce alcune donne a partire dal 3° o 4° giorno seguente la gravidanza e che può avere una durata di diversi giorni, manifestandosi in qualche caso come depressione vera e propria, accompagnata da forme di psicosi. Oltre il 70% delle madri, nei giorni immediatamente successivi al parto, manifestano sintomi leggeri di depressione, in una forma che il pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott ha denominato “baby blues”, con riferimento allo stato di malinconia (“blues”) che caratterizza il fenomeno. Si tratta quindi di una reazione piuttosto comune i cui sintomi includono delle crisi di pianto senza motivi apparenti, irritabilità, inquietudine e ansietà che tendono generalmente a scomparire nel giro di pochi giorni. Ben più gravi e duraturi sono i sintomi della “depressione post-partum” che possono perdurare anche per un intero anno e che comprendono: indolenza; affaticamento; esauriment; disperazione; inappetenza; insonnia o sonno eccessivo; confusione; pianto inconsulto; disinteresse per il bambino; paura di far male al bambino o a se stessa; improvvisi cambiamenti di umore. La scienza medica non ha fornito ancora delle spiegazioni definitive riguardo alle cause del fenomeno, anche se alcuni studi imputano l’apparizione della “depressione post-partum” a cambiamenti ormonali nella donna, più in particolare Read more…

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