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PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA POMIGLIANO D’ARCO

PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA POMIGLIANO D'ARCO

DOTT. ANGELO REGA

PSICOLOGO – PSICOTERAPEUTA – DOTTORE DI RICERCA IN PSICOLOGIA

TEL. 328 88 48 414

Litigi e violenze in casa per i bambini

I esposti a violenza tra le mura domestiche soffrono, dal punto di vista psicologico, come i soldati in guerra: sviluppano la capacita' di riconoscere più velocemente un'imminente minaccia da cui doversi difendere e sono più in grado di attivare i meccanismi di difesa. A scoprirlo un gruppo di studiosi dello University College of London (Regno Unito) guidati da Eamon McCrory della Division of Psychology and Language Sciences che, in collaborazione con i colleghi dell'Anna Freud Centre (Londra, Regno Unito), spiegano che queste capacità di “adattamento”, sul lungo periodo, possono predisporre a una maggiore vulnerabilità ad , depressione e problemi di salute mentale di diverso tipo. Lo studio è stato pubblicato su Current Biology. Gli studiosi hanno esaminato le risonanze magnetiche condotte su 20 londinesi di 12 anni di età media allontanati dalle rispettive famiglie per problemi di violenza domestica, e le hanno paragonate a quelle effettuate su un gruppo di controllo di 23 bambini sottoposti a violenze di alcun tipo. Durante le risonanze magnetiche ai bambini venivano mostrate delle immagini di volti maschili e femminili ritratti con espressioni tristi, calme o arrabbiate: i ricercatori hanno cosi' potuto documentare che davanti ai volti arrabbiati i bambini esposti alle violenza in casa mostravano Read more…

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Ho paura di morire

Queste frasi riecheggiano spesso nella stanza di terapia, la morte ed il panico sono temi centrali della storia di molti pazienti che soffrono di sintomatologie ansiogene. Dietro queste frasi c'è, quasi sempre, una grande verità: chi ha paura di morire è perché ha ancora iniziato a vivere pienamente la propria esistenza. Nel paradosso della propria condizione, bisognerebbe trasmettere ai pazienti l'idea che l' è una delle più forti pulsioni vitali di cui siamo dotati. L'ansia negativa che nasce dalla frase “ho paura di morire!“ è uno dei sintomi che maggiormente esprimono un'immensa voglia di vivere, di creare, di manifestarsi con tutta la propria pienezza. Molti pazienti spalancano gli occhi di fronte ad una tale considerazione e quando gli rimando che, se l'ansia è venata di atmosfere mortifere – anzi, ancor di più in questi casi –, questa angoscia è da interpretare come una parte di noi stessi che dice: voglio assolutamente vivere. Quando i clienti fanno queste argute considerazioni, cerco di far comprendere loro che la risposta risiede nel fatto che, attraverso l'ansia, il nostro cervello si fa carico di scuoterci alla radice per segnalarci che stiamo escludendo dalla nostra vita una parte essenziale di noi stessi, una Read more…

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Mio figlio non socializza

Questa è una delle e-mail che arrivano dei tanti genitori preoccupati per il comportamento dei propri figli. Ogni caso di un bambino o di un giovane che si isola è unico nel suo genere. Normalmente possiamo parlare di due grandi macrocategorie di “figli che si isolano”: 1) Il ragazzo semplicemente più sensibile, che vede le cose in maniera diversa rispetto al gruppo di pari, e che magari vuole stare lontano da relazioni fatte da convenienza, ipocrisia, da conversazioni vuote. 2) Il ragazzo che non si sente adeguato alla gestione del rapporto con gli amici, che usa l'isolamento come protezione dalla realtà. Il linguaggio che gli appartiene non è il linguaggio che c'è all'esterno. Non vede l'ora di isolarsi per stare nel “suo” mondo, lontano da tutti, a volte anche dalla famiglia. L'unica arma dei genitori in questi casi è la comprensione e l'empatia. Attraverso il dialogo e attraverso dei momenti di condivisione delle esperienze quotidiane si può arrivare a percepire la natura del disagio. Parlo spesso di percezione del disagio da parte dei genitori poichè, nella maggior parte dei casi, se il bambino usa l'isolamento come meccanismo di difesa o stile comunicativo, è probabile che lo abbia appreso proprio tra Read more…

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LA GELOSIA CHE FA STAR MALE: la gelosia ossessiva

La gelosia è un sentimento comune che non sempre deve essere demonizzato. Tuttavia in particolari condizioni essa può assumere una connotazione patologica, qualora si stagli all'interno di una personalità non sufficientemente strutturata in termini evolutivi. Gli psicologi sono soliti inquadrare le problematiche legate alla gelosia in tre grandi gruppi, distinti in relazione ai sintomi e alla gravità degli stessi. Si distinguono generalmente: 1) la gelosia ossessiva i cui sintomi rientrano nel quadro nosografico del disturbo Ossessivo Compulsivo; 2) la Sindrome di Mairet dove il sintomo è legato a delle idee prevalenti; 3) la Gelosia Delirante o disturbo Delirante, detta anche «Sindrome di Otello». Nella gelosia ossessiva il “dubbio sulla infedeltà del partner” è quello che domina, un dubbio lacerante che non si riesce a mettere a tacere. L'ideazione di gelosia è inoltre abnorme per quantità e durata. Essa è qualcosa che il soggetto non riesce a reprimere e che deve esternare ad ogni costo. Il geloso mantiene un confronto con la realtà e con i dati che da questa provengono e cerca di insinuare il dubbio in essi. Sul piano comportamentale, invece, dominano le condotte di ricerca di segnali che possano lenirlo, confermarlo o smentirlo.Nella gelosia ossessiva è frequente vedere Read more…

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