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Eliminare l’ansia con la visualizzazione

Eli­mi­nare l’ansia ci farebbe vivere molto più tran­quil­la­mente. Troppo spesso viviamo spesso situa­zioni che sono molto stres­santi per il sem­plice fatto che vi sono legate sen­sa­zioni spia­ce­voli, della cui natura nem­meno noi sap­piamo dire qual­cosa con mag­giore pre­ci­sione. Spesso eti­chet­tiamo que­sti momenti come par­ti­co­lar­mente ansio­geni, e ten­diamo ad evi­tarli con lo scopo mani­fe­sto di evi­tare le sen­sa­zioni che que­sti momenti evocano. La tec­nica esposta è sem­pli­cis­sima, e porta spesso a grandi risul­tati. Sicu­ra­mente il tasso di suc­cesso di que­sta tec­nica è così alto che vale la pena di uti­liz­zarla, anche per­ché non è un medi­ci­nale e non ha alcuna con­tro­in­di­ca­zione. Se non riu­scite da soli, uno psicologo può gui­darvi facil­mente nell’utilizzo cor­retto della tec­nica.

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1. Forma­tevi un imma­gine men­tale della situa­zione su cui volete lavorare e che vi genera ansia

Se siete abili visua­liz­za­tori, visua­liz­zate la scena con il mag­gior numero di det­ta­gli pos­si­bili, se non lo siete, limi­ta­tevi ad imma­gi­narla. La scena che imma­gi­nate può anche non avere nes­suna rela­zione con la situa­zione spe­ci­fica, l’importante è che l’immagine che vi for­mate nella vostra mente richiami le stesse sen­sa­zioni della situa­zione che vi causa ansia. Tanto mag­giore sarà il numero delle sen­sa­zioni che riu­scite ad evo­care attra­verso l’immagine men­tale, tanto più effi­cace sarà. Nel visua­liz­zare l’immagine, dovre­ste pro­vare lo stesso disa­gio, la stessa ansia della situa­zione ori­gi­nale. Forse vi costa molto fatica farlo, ma è solo per i pochi istanti in cui dovrete richia­mare alla mente l’immagine. E’ il primo passo per eli­mi­nare l’ansia e tutte le sen­sa­zioni spia­ce­voli che comporta. Se non riu­scite a pro­vare le stesse sen­sa­zioni, modi­fi­cate l’immagine. La vostra mente ha le stesse poten­zia­lità di un pro­gramma di ela­bo­ra­zioni di imma­gini: ren­dete l’immagine più lumi­nosa e veri­fi­cate cosa suc­cede: le sen­sa­zioni sono più o meno intense? Rim­pic­cio­lite o ingran­dite l’immagine e chie­de­tevi nuo­va­mente se le sen­sa­zioni sono più o meno forti. Con­ti­nuate in que­sto modo lavo­rando sui colori, i suoni dell’immagine, la pro­spet­tiva: spesso le cose viste dall’alto o dal basso cam­biano radicalmente.

Quando siete sicuri di avere l’immagine adatta alla situa­zione su cui volete lavo­rare, tene­tela a mente, ci ser­virà tra poco.

2. For­ma­tevi una imma­gine che rap­pre­senti il cam­bia­mento nella vostra vita una volta che la situa­zione su cui state lavo­rando è risolta.

Se oggi avete paura dei cani, non dovete neces­sa­ri­ma­nete rap­pre­sen­tarvi come il loro migliore amico. Meglio rap­pre­sen­tarvi un’immagine che abbia in sè il mag­gior numero pos­si­bile di sen­sa­zioni posi­tive ora che non avete più paura dei cani e non dovete cam­biare mar­cia­piede ogni volta che ne vedete uno.  Anche su que­sta seconda imma­gine potete lavo­rare modi­fi­cando la lumi­no­sità, la pro­spet­tiva, i suoni di sot­to­fondo, etc., al fine di ren­derla ancora più entu­sia­smante e vincente.

3. Ora uti­liz­ziamo le immagini

Abbiamo una imma­gine di par­tenza e una imma­gine di arrivo, non ci resta che uti­liz­zarle. Pren­diamo di nuovo la prima imma­gine, con tutte le sen­sa­zioni ad essa asso­ciate, e rap­pre­sen­tia­mola nella nostra mente. In uno degli angoli a vostra scelta, ponete la seconda imma­gine, quella della soluzione. Adesso, fate spa­rire la prima imma­gine. Potete farla esplo­dere, ridurla in bran­delli, uti­liz­zare un effetto cine­ma­to­gra­fico di dis­sol­venza, rim­pic­cio­lirla fino a ridurla ad un pun­tino. Men­tre fate spa­rire la prima imma­gine, ingran­dite la seconda, fino a farle riem­pire com­ple­ta­mente il vostro spa­zio men­tale. La prima volta potre­ste met­terci qual­che secondo, non importa. L’importante è che la seconda imma­gine sosti­tui­sca com­ple­ta­mente la prima. Quando la seconda imma­gine sosti­tui­sce la prima, can­cel­la­tela dalla vostra mente. Imma­gi­nate che la vostra mente diventi una lava­gna ver­gine. L’esercizio è finito.

4. Velo­ciz­ziamo l’esecuzione

Ora che padro­neg­giate la tec­nica, dovete velo­ciz­zarla. La mente è veloce, non ral­len­ta­tela. Pren­dete la prima imma­gine, met­tete nell’ angolo la seconda e nel tempo che impie­ghe­rete a dire “Via”, sosti­tuite le imma­gini. Ripe­tete l’intera sequenza: prima ima­m­gine, seconda imma­gine, lava­gna, una decina di volte, aumen­teando sem­pre più la velo­cità e pren­den­dovi una pic­cola pausa tra un’esecuzione e l’altra. Tutto qui, il gioco è fatto.

5. Quando non funziona

A volte que­sta tec­nica non fun­ziona e quasi sem­pre è per­ché le imma­gini che ci pro­po­niamo sono, appunto, solo imma­gini, dei bei qua­dri da parete o delle belle sequenze da film. Non hanno nes­sun con­te­nuto emo­tivo, per­ché siamo troppo spa­ven­tati dalla situa­zione che vol­giamo affron­tare e pre­fe­riamo evi­tare di richia­mare alla mente quelle situa­zioni che ci infa­sti­di­scono tanto. Pur­troppo se vol­giamo lavo­rare con la mente, non pos­siamo fare a meno delle emo­zioni. La mente lavora con le emo­zioni, e sono le emo­zioni che ci impe­di­scono di pren­dere un ascen­sore (lo sap­piamo benis­simo che il viag­gio dura meno di un minuto e non mori­remo lì den­tro) , di par­lare in pub­blico (lo sap­piamo che siamo pre­pa­rati e che nes­suno pre­tende di sen­tire reci­tare l’Otello), e così via, ognuno di noi ha il suo piccolo/grande problema.

Quindi uti­liz­zate le emo­zioni, la mente razio­nale sa già che c’è qual­cosa che non va e che deve essere cam­biata, ma il cam­bia­mento non le appar­tiene, per­ché deve pas­sare attra­verso l’emozione e non la ragione. Eli­mi­nare l’ansia non è una que­stione di cer­vello o di volontà, ma di ridu­zione delle emo­zioni legate a una deter­mi­nata situazione.

6. Un ultimo consiglio

Pen­sate a qualsiasi tipo di immagini. L’importante è che por­tino emo­zioni, che siano legate a delle emo­zioni.

Fonte: ipnoguida.net

Chiama il: 3288848414

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