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Ansia da prestazione…ansia da meta!

L’ansia di oggi è figlia della prestazione che non ci mette nella condizione di godere di nulla, non ci da neanche il tempo di fermarsi e dedicarsi un momento per un colloquio dallo psicologo!

“Il vero viaggiatore sa bene che il viaggio è importante quanto la meta. Anzi spesso di più, perché esso è movimento, trasformazione, conoscenza. Tuttavia egli, raggiunta la meta, sa come goderla; la vive, e poi, quando vuole, riparte verso un’altra meta. Un discorso che dovrebbe esser valido anche per il grande viaggio che è la vita di ognuno; purtroppo non è così e l ‘ ansia è qui a confermarlo.”

Più mete, più ansia!

Nell’odierna cultura della prestazione ogni volta che si è raggiunto un “traguardo” (un risultato professionale, uno stato sociale o familiare, un acquisto desiderato…), non si riesce a goderlo e ad apprezzarlo perché subito la mente è pronta a  produrre un altro limite da superare, e poi un altro ancora. In questo turbine siamo puntualmente assaliti dall’ ansia: se in superficie sembriamo molto attivi e dinamici, nel profondo sappiamo che la vita vera non si muove di un passo e l’ ansia puntualmente ce lo ricorda.

Quando non viviamo il presente diamo un assist all’ansia!

Molte persone vivono così, senza mai riuscire a fermarsi sui buoni risultati ottenuti e in perenne ansia verso “qualcos’altro” e “qualcosa di più”.

In tal modo la felicità diventa impossibile, perché abbiamo sempre qualcosa da raggiungere.

Consigli pratici:

1- ASCOLTA LA NATURA

Appena ti è possibile organizzati in modo da poter vivere a stretto contatto con la natura qualche giorno, senza occuparti delle attività consuete, neanche telefonicamente. All’inizio l’ ansia crescerà un po’, poi le forze naturali prevarranno e porteranno il cervello a stare nel presente. Ciò cambierà il tuo sguardo su te stesso e sulla realtà.

2 – PROVA AD ASCOLTARE TE STESSO

Questa continua rincorsa che genera ansia nasconde la paura di fermarti e incontrare te stesso. Abituati a dedicare, ogni giorno, una piccola finestra del tuo tempo per non fare assolutamente nulla o, se la cosa ti pare impossibile, per fare cose senza alcun fine immediato, cioè non per ottenere un beneficio o un risultato, ma del tutto fini a se stesse, attività motivate solo dal piacere immediato che farle ti procura.

In questo modo, piano piano, insegni a te stesso che sostare è importante quanto procedere, che l’ozio è utile quanto l’efficienza!

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